Rosora – Da vedere

Il nucleo storico è fondato sopra un ripido colle di sabbie plioceniche (arenaria) da cui si può ammirare un vasto panorama, dalla catena dei Monti Sibillini a quella del Monte Catria fino al Mare Adriatico. 
Sorte forse durante l’invasione dei Longobardi (sec.l VI d.c.) del castrum originario è identificabile il perimetro, attraversato da una fitta rete sotterranea di cunicoli e gallerie scavate nel tufo, in gran parte ancora inesplorate.
Del castello medioevale si conservano il torrione (sec. XV) con interessanti locali sotteranei, un sottopassaggio delle mura, una porta d’ingresso con cardini e una parte della cinta muraria. Rosora è uno dei castelli di Jesi noti per la produzione del verdicchio. 
Dall’alto del castello si possono ammirare intorno diffusi vitigni, in gran parte gestiti da aziende a conduzione familiare. Per onorare la tradizione vinicola ogni anno Rosora ospita, nel mese di Ottobre, un convegno sul vini e la Festa della Sapa.
Parrocchia San Michele:La chiesa presenta la forma a croce latina; fu edificata nel sec. XVII sulla precedente di origini romaniche (sec. XII) dedicata allo stesso santo, patrono di Rosora. 
Al suo interno si conserva un bllissimoCrocifisso ligneo del sec. XVII, ritenuto miracoloso, opera di Pier Domenico Nofrischi. 
Alla mano di Andrea da Jesi è forse da ricondurre il San Giovannin, interessante tela della prima metà del 50, mentre un gruppo ligneo raffigurante la Vergine col Figlio risale all’epoca tardo barocca. Nella chiesa era costudita anche una interessante tela raffigurante San Cristoforo (XVI-XVII sec.) attualmente in deposito presso il museo diocesano di Jesi.
Per l’altare maggiore l’artista jesino Mancini ha eseguito una copia (1820) del San Michele del Dolci.
Chiesa di Sant’Antonio: chiesa del XVII sec.
Mura castellane e torrione: opere difensive del XIII sec.
via San Michele: caratteristico spaccato medioevale
 
Aggiornato: 25/11/2008 16:01:36
Data Pubblicazione: